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Gli schizzi realizzati sono lontani dal concetto di logo. Le caratteristiche generali che deve avere un buon marchio sono diverse, per prima cosa deve essere: attrattivo e avere un buon appealing visivo per essere accattivante e facilmente riconoscibile. La semplicità è un elemento importante da considerare. Aggiungere elementi grafici potrebbero diventare una potenziale distrazione.
Pochi colori mirati a rappresentare l’identità aziendale sono la base per uno sviluppo dell’immagine efficacie. Bisogna ricordare che il marchio sarà utilizzato in diversi ambiti, dalla stampa su carta, alla stoffa, dai cartelloni pubblicitari al web. Materiali diversi con cui cui un’efficiente flessibilità realizza un’ottima prestazione in tutte le sue applicazioni. Le parole sono facili da ricordare selezionare i significati profondi senza l’utilizzo di una grafica complessa, può essere vantaggioso per diverse aziende. Il carattere da scegliere sarà in sintonia con il marchio e una buona composizione visiva renderà unica la sua riconoscibilità.
Una volta realizzato il nostro logo è importante verificare la resa nella versione al negativo del proprio marchio. Per un effetto ottico che dilata il bianco, esso può subire delle distonie nella lettura, è quindi necessario, in sede di definizione progettuale, apportare le opportune correzioni ottiche.
Una volta effettuate le opportune correzioni si potrà scegliere il giusto colore da applicare a tutta la configurazione finale, scegliendolo per esempio dalla tavola degli stimoli cromatici di Jorrit Tornquist e indicando in un documento apposito le indicazioni per le compatibilità dei codici di colore.
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Elementi di Comunicazione Visiva – Manuale teorico di progettazione tra creatività e scienza
Pagina 41 – La Genesi del Marchio